“Sapersi rinnovare, rimanendo fedeli alla propria identità stilistica”, potrebbe essere questa la semplice, quanto incerta, chiave di volta per affermarsi, stagione dopo stagione, come stelle nel panorama della moda internazionale o rimanere, al contrario, illusorie chimere di passaggio.
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photo by COOL & CHIC STYLE FASHION blog
Un’inattesa concessione all’esuberante iridescenza del mondo naturale per la primavera-estate 2012 di Junya Watanabe, storico collaboratore di Rei Kawakubo di Comme des Garçons, noto per le suggestive e complesse rielaborazioni di temi postmoderni e per l’inesauribile capacità di trasformare materiali di uso industriale in pezzi scultorei da indossare.
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Una collezione fortemente simbolica quella di Comme des Garçons per la primavera estate 2012, battezzata da Rei Kawakubo, White Drama. Un titolo che introduce al ruolo primario giocato dal colore protagonista della sfilata, il bianco, decisamente inedito nel mondo della scuola giapponese, concentrata da sempre più sulle possibilità e proprietà concettuali del nero.
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Il freddo incalza, anche quando la stagione già si appresta ai nuovi arrivi della prossima primavera-estate. Eppure, esistono capi idonei a fronteggiare le temperature minime dei mesi invernali, al contrario di quanto accade al momento del loro arrivo, quando l’estate non vuole mollare e tocca ormai picchi improbabili oltre i 20 gradi di ottobre e novembre.
Gli incantevoli montoni di Nigel Preston meriterebbero più di una nota marginale a fine inverno.
Infatti, fino ad una decina di anni fa, chi cercava indumenti in pelle dal taglio esclusivo e dai materiali più pregevoli, con Maxfield Parrish di Londra trovava il cosiddetto benchmark, la pietra di paragone nel vertice assoluto della qualità. I designer di quella collezione erano Nigel Preston e Brenda Knight. Ora la collezione porta il nome di Nigel, ma tutto continua con la stessa attitudine all’eccellenza e con quel tipico, immutato e discreto fascino “british“, così legato alle proprie tradizioni, ma attento ai gusti che mutano.
Si parla di capi spalla, alternativi a cappotti e piumini, ma nessuno, finché non ha la possibilità di toccarli con mano, può immaginare un peso che compete con quello di qualsiasi maglia, o una consistenza morbida al pari di una trama in cachemire.
Oltre alle impareggiabili proprietà tessili, ad espressivi tagli a vivo, Nigel Preston sembra orientare il proprio mondo verso culture antiche, sapienti custodi di suggestioni e necessità esposte a freddi gelidi, intorno alle quali, da sempre, incidono impressioni ed esperienze capaci di intersecare paesaggi, corteggiamenti e bellezze cosmiche.
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