Ancora il Giappone l’area da cui giunge una new entry dal nome simbolico Gasa*, ‘garza’ in spagnolo, volutamente scelto dalla designer Mie Igarashi indicando lo stretto riferimento ad uno dei materiali primari, con cui fin dalla nascita si viene a contatto. Un tessuto che protegge, accudisce e mette a proprio agio, un’indicazione forte sulle intenzioni operative del marchio: utilizzo di fibre naturali e anallergiche, volumi confortevoli, senza le concessioni formali dei ‘classici’ della cosiddetta scuola giapponese, sensibilità cromatica e controllo completo della produzione tessile, in un evoluto equilibrio tra sollecitazioni etniche e alta tecnologia.
Una realtà che si amplia in collaborazione con Native Village, piccolo brand disegnato da Masaaki Matsuya, dove le allusioni alla dimensione familiare del villaggio e alle continuità offerte dalla natura, non sono certo casuali.
Entrambi i marchi rivelano una modalità molto contemporanea di fare impresa, dove il modo più opportuno di entrare sul mercato e realizzare un sogno creativo possono considerarsi la collaborazione e il reciproco sostegno. Anche da questo elemento collaborativo emerge una sensibilità particolarmente accentuata, dove i due diversi linguaggi trovano importanti punti di convergenza.
Se Gasa* esprime con maggiore intensità un approccio discreto e giocoso, tradotto da particolari come toppe e ritagli nella maglieria o integrazioni di maglia e tessuto, Native Village, nella scelta di un solo tessuto di grande rarità, concentra colore e una caparbia volontà di offrire pezzi unici e pressoché introvabili.
Nella loro contenuta produzione, aggiungono sapore a contesti più maturi e riconoscibili, portando la freschezza dei gesti inediti e appassionati.
Come sempre, un’occasione per apprezzarne la scoperta, è accompagnarvi nel loro show-room di Parigi insieme a noi…
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