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   IVO MILAN – Radical Fashion Blog

Nicola Bortoletto exhibition Ivo Milan

Prima esposizione personale nella città natale di Nicola Bortoletto, giovane artista padovano, classe 1997. Un episodio di dialogo tra esperienze espressive lontane e, allo stesso tempo, prossime: da un lato la manipolazione artistica di materiali recuperati da contesti principalmente edili, come gomma catramata e bitume, dall’altro la particolare sensibilità di IVO MILAN nell’individuare linguaggi poetici all’interno del cosiddetto sistema moda.

Due diverse modalità di spostare il focus dalle loro matrici originarie, più strumentali o commerciali, a visionarie ed estetiche, insieme, nello spazio del negozio di via Santa Lucia 73, fino al 10 giugno prossimo. Una nutrita selezione di opere dove si potrà osservare come la materia, nella forma astratta dei supporti impiegati dall’artista, si presti anche ad analisi e metafore esistenzialistiche.

In mostra anche un film di istanti, sequenze del processo creativo dell’artista, e un’opera grafica, intesa come libro fotografico, che indaga la ricerca e il farsi altro dei materiali all’interno del suo luogo di lavoro.

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Fulcro dell’esperienza di Bortoletto è l’elaborazione degli elementi come fondamento della pratica artistica, nonché la naturalezza fisica dei supporti impiegati. In un’epoca fortemente connotata dalla dematerializzazione fisica dell’opera d’arte, lo scultore ha infatti elaborato un linguaggio in grado di raccontare la forte relazione tra la caducità del tempo, l’essere umano e la materia.

Le sue sculture appaiono come assemblaggi e azioni di riposizionamento, opere in cui l’entità materica diviene elemento preponderante, insieme alla volontà di magnificare la sostanza povera di uso quotidiano, senza alcuno scopo figurativo. Esse appaiono come opere primitive e primordiali, che invitano a farsi scoprire dallo spettatore, interprete esclusivo di ogni stratificazione, solco e graffio rivelato dalla materia.

Ed ecco un sintetico reportage del vernissage di venerdì 10 maggio

 

Scopri la Collezione primavera/estate 2019

 

 

 

 

 

 

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Da sempre presente nella storia della Maison, la Issey Miyake Resort, un tempo denominata Fête, viene presentata con largo anticipo rispetto alla stagione di riferimento. Inserita infatti nel calendario delle pre-collezioni, la linea interrompe quel periodo canonico di attesa tra la fine di una stagione e l’inizio di un’altra, animando la vita del negozio con suggestive promesse sul tempo che verrà.

Proiettati sull’imminente primavera/estate, i nuovi arrivi hanno l’aspetto delle ispirazioni creative del direttore artistico Yoshiyuki Miyamae, esplicitamente affascinato dalle opere dell’artista americana Georgia O’Keeffe durante il suo soggiorno nel New Mexico.

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Georgia O’Keeffe, From the Lake No.1, 1924, Oil on canvas, Nathan Emory Coffin

Collection of the Des Moines Arts Center

Le stampe, stese sulle complesse pieghe diagonali di abiti a tulipano, top circolari o su quelle a ondine verticali delle camicie doppiate, sono veri e propri campi pittorici, evocazioni degli astratti dipinti paesaggistici della pittrice statunitense. Nell’elaborazione offerta dalla Maison, con estrema complicità, il colore segue le leggere ed armoniose texture tessili del poliestere indeformabile, a sua volta filato in forme vagamente floreali o, nelle tinte unite, in modelli dalla semplicità visiva di un mare appena increspato. I costanti esperimenti tessili, identificativi dell’azienda giapponese, si esprimono pure nel particolare denim di cotone, dove la lavorazione, tipica del jeans, si trasforma in tela a tinta unita in continuità, senza cuciture intermedie.

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Anche per una collezione dalle dimensioni più ridotte come la Resort, Issey Miyake sfida lo sguardo disattento, lo invita a soffermarsi, a percorrere le onde ottenute dai processi a vapore delle esclusive tecnologie tessili messe in campo, a tradurre la levità di forme e colori in stupore e meraviglia per capi dall’innata vocazione ad essere impareggiabili compagni di viaggio!

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Come sempre, un’occasione per apprezzarne la scoperta, è accompagnarvi nello show-room di Parigi insieme a noi…

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Scopri online la Collezione Resort di Issey Miyake

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Se anche le feste di Natale fossero un’occasione per offrire dei doni non così ovvi, dalle forme e firme ridondanti, bensì inediti, per materiali, per ingegno creativo e intensità di pensiero, qualche motivo per sbirciare nel nostro catalogo online o nel negozio di via Santa Lucia a Padova, si potrebbe trovare…

Dal cachemire di Suzusan, giovane giapponese già artefice di splendidi accessori in maglia di cachemire per Yohji Yamamoto, con sciarpe, coperte a pois e maglieria, tutte colorate con l’antica tecnica shibori, a spiazzare nelle colorazioni inusuali per la fibra solitamente più classica.

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Alle borse in morbidissima e leggerissima pelle colorata e trattata, di volta in volta, ad effetto carta, metallo o gomma dell’olandese Frrry

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Alla maglieria italiana di F-cashmere, la storica produzione di eccellenza nel cachemire, reversibile e di suggestive sfumature, o Very Busy, ancora reversibile e con inconsuete colorazioni a campiture.

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Alle introvabili essenze delle fragranze dei profumi di Comme des Garçons, riservate alle poche boutique che tengono il prestigioso marchio giapponese.

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I confortevoli cappelli dei giapponesi Chisaki, in taglia unica e dai materiali caldi ma mai irritanti e dalle forme modellabili a propria preferenza.

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A seconda del destinatario, il pensiero e la ricerca può perdersi tra cappotti, piumini, giacche o camicie di aziende più noti, come Issey Miyake, Comme des Garçons o tra i bollenti, poetici maglioni over di Junya Watanabe; avventurarsi nei tessuti lavorati dalla sapienza di Daniela Gregis, stupirsi dalle decorazioni tessili di Renli Su, ritrovarsi nel mondo più discreto di Casey Casey o nella modernità un po’ androgina di Forme d’Expression…senza continuare ad annoiarvi, c’è solo da immergersi e guardare, tra le molte foto e l’ampio assortimento.

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Il tutto, come ormai saprete, verrà comunque raccolto tra le personali, irriproducibili confezioni realizzate ad hoc dalle mani straordinarie di Heart Box e delle sue allieve…

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Vi lasciamo, coinvolgendovi in un brevissimo video, dove il Natale diviene astrazione e momento di libera creatività nello scorcio fisico della nostra boutique di via Santa Lucia, a Padova.

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Già ospite costante al Dover Street Market di Londra, nonostante la giovane età, Renli Su ci svela una Cina inedita rispetto ad ogni nostro luogo comune sulle produzioni low cost, usa e getta di certo abbigliamento cinese.

Figlia di una globalizzazione che accorcia le distanze spazio-temporali, la designer di Fujian, si forma all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino e prosegue i propri studi al London College of Fashion di Londra. Appassionata di storia e legata ai paesaggi placidi e marittimi del proprio paese d’origine, in un originale e personalissimo sincretismo culturale, Renli Su tesse le proprie collezioni tenendo strette le fila di sollecitazioni locali e scoperte intorno alla storia del costume, effettuate nel corso degli studi in Gran Bretagna.

In particolare, è l’Inghilterra vittoriana ad affascinare la designer, quanto forme e tessuti possano rivelare della vita sociale del XIX e inizi XX secolo. Le stoffe rinvenute nelle fiere e nei mercati vintage della metropoli europea, le permettono di coltivare, col tipico sguardo accademico di chi è affamato di reperti tessili – meno accessibili in Cina dopo la Rivoluzione culturale – una cura per i dettagli visivi, appropriandosene nella realizzazione dei suoi capi.

Ogni collezione segue ed approfondisce un tema storico, per l’autunno/inverno 2018-2019 attinge quindi alla vicenda straordinaria della botanica francese Jeanne Baret, nata nel 1740 e considerata la prima donna a circumnavigare il mondo. L’insaziabile curiosità e la brama di avventura di Jeanne la condussero in un viaggio quasi impossibile: travestita da uomo si imbarcò sulla nave del principe Louis Antoine de Bouganville, restando molti anni in mare e visitando i luoghi più remoti. Durante i suoi viaggi scoprì, raccolse e catalogò centinaia di specie di piante, tra le quali la più famosa è la bouganville, così chiamata in onore dell’esploratore capo della spedizione.

Ci sarebbe da chiedersi dove sia la connessione tra la ricercatrice francese e il lavoro della designer cinese, ed è la stessa Renli Su a spiegarcelo:

”Mentre Jeanne Baret rappresentava due modi diversi di osservare il mondo naturale, combinando la conoscenza folklorica femminile dell’erboristeria con la scienza botanica fino ad allora dominata dagli uomini, io cerco un equilibrio tra silhouette femminili e maschili, fondendo elementi di epoca vittoriana e motivi floreali con le tenute da marinaio ad una visione più contemporanea e attiva della donna”

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Ed eccone la traduzione, in un sensibile racconto tessile:

Tradizioni navali evocate dal bianco crema solcato da strisce blu e beige, talvolta con trattamenti ad effetto ‘laccato’ che enfatizzano il luccichio del sole e del sale; blu intensi e grigi sfumati suggeriscono le profondità degli oceani. Rami fioriti ricamati, come si fossero adagiati naturalmente sul cotone trapuntato e lievemente goffrato, replicano i minuziosi disegni della botanica avventurosa. E ancora, jacquard di cotone e lino lievitano come maniche da marinaio. Le trame di seta e lana sono offerte pensando a proteggere chi è esposto alle intemperie del viaggio. I dettagli vittoriani si incontrano nel ‘disossamento del corsetto’, con stringhe incrociate e pachtwork tessili che insieme portano elementi della cultura cinese, dalla carta cotone, alle familiari divise da lavoro rintracciabili in tagli e chiusure diagonali. Il cotone trapuntato e l’uso di pelliccia sintetica con fibre in caldissimo Yak, per giacche e cappotti reversibili, insistono sul rispetto delle esigenze termiche stagionali.

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Renli Su non fa mistero delle sue ispirazioni e aspirazioni che, come lei stessa scrive, emergono da un istinto, profondamente umano, di avventura e dal coraggio di seguirlo, indipendentemente dalla propria origine e cultura, in spazi, geografici o mentali, ancora ignoti e spesso antitetici.

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Come sempre, un’occasione per apprezzarne la scoperta, è accompagnarvi nello show-room di Parigi insieme a noi…

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Scopri la nuova collezione autunno/inverno 2018-’19

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Altre volte abbiamo osservato come, nelle collezioni di Rei Kawakubo in arte Comme des Garçons, possiamo ritrovare l’espressione tessile di concetti filosofici o percezioni sulla contemporaneità approfondite in forma d’abito.

Gli show teatrali che caratterizzano le presentazioni delle ultime stagioni, accompagnano gli spettatori all’interno di suggestioni intense, enfatizzate da luci, musiche e scenografie volte a potenziare la criptica proposta dell’intellettuale giapponese.

Per l’autunno/inverno 2018-2019 l’ispirazione giunge da un’opera di Susan Sontag, Notes on Camp, in cui l’autrice statunitense riflette intorno ad una sensibilità, definita appunto Camp e che potremmo sintetizzare nel seguente passaggio:

 

«Non è una sensibilità di tipo naturale, se di tali ne esistono. L’essenza del camp, infatti, consiste nell’amore per ciò che è innaturale: l’amore per l’artificiale e per l’esagerato […] Una sensibilità è quasi, ma non del tutto, indescrivibile. Ogni sensibilità che può essere racchiusa nella forma di un sistema, oppure maneggiata con i grezzi mezzi della prova, non è più una sensibilità. Si è concretizzata in un’idea.»

Fonte: Wikipedia

 

Il tema, raccolto da Rei Kawakubo, viene allestito nelle iper e sovradimensionate strutture multicolor create esclusivamente per il defilé, nelle sonorità felliniane di Nino Rota, nella penombra riservata alle buffe, eccessive ed oniriche figure in passerella.

La successiva traduzione in show-room, rivela capi di ben più ragionevole portabilità, seppure densamente abitati da quell’aura poetica originaria. La presenza del velluto, di frequenti rouche floreali, di stratificazioni composte su tessuti strappati in contrasto di colore avvicinano infatti la collezione ad atmosfere veneziane, evocando un diciottesimo secolo sfarzoso ed evoluto, dedito ad una vita sociale intensa, arricchita di occasioni ed eventi culturali. L’anima della designer avvolge così in acrobazie tessili le silhouette curiose, esteticamente vulnerabili, di menti femminili ancora disponibili ad accogliere stupore e valore immaginifico nel tran tran di ogni giorno, facendolo decisamente più speciale!

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Come sempre, un’occasione per apprezzarne la scoperta, è accompagnarvi nello show-room di Parigi insieme a noi…

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Scopri la nuova collezione autunno/inverno 2018-’19:

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