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   IVO MILAN – Radical Fashion Blog

Ammirare dal vivo un capo del grande maestro della cosiddetta scuola giapponese, Yohji Yamamoto, non solo è occasione rara, ma la reazione del pubblico è sempre la stessa: silenzio e un’espressione che, all’istante, trasforma il volto a dire, molto semplicemente:  ‘Qui siamo oltre’. Oltre la moda, oltre le tendenze stagionali, oltre quello che abitualmente si può vedere in giro, oltre la noia dilagante del fare abiti con approssimazione.

In tempi sempre più critici per l’abbigliamento, dove sempre meno spazio è concesso al saper fare, dove i ritmi di produzione sono sempre più compressi per contenere i costi e, soprattutto, aumentare i margini di guadagno delle aziende produttrici, riuscire ad intercettare un’opera di Yohji Yamamoto è come trovare sollievo in mezzo al più insidioso dei deserti. Perché l’alta sartoria, applicata a modelli fruibili e dal design eloquente, può emozionare al pari di ogni altra nobile espressione artistica. E Yohji, più che mai, è abile tessitore di saperi antichi e sollecitazioni contemporanee, maturate in contesti metropolitani ad alta concentrazione di relazioni, contaminazioni e sincretismi.

Per la primavera/estate 2016 si osserva una personale interpretazione di atmosfere illuministiche, nei bustier composti in articolate asimmetrie su più ampi volumi di gonne e pantaloni, enfatizzate dal sontuoso scenario dell’Hotel de Ville di Parigi, scelto per la sfilata.

 

Ma la citazione storica si mescola e confonde con  silhouette più contemporanee e urbane, evocate con decisione dalle lunghezze e dai dettagli dei soprabiti, dal disordine calcolato di certi abiti e top

 

e soprattutto dall’esplicita collaborazione con la giovanissima pittrice Yuuka Asakura (qui i profili instagram e twitter), chiamata a dipingere i suoi astratti lavori sui già preziosissimi cotoni giapponesi.


Il nero onnipresente si sporca di segni pittorici di suggestivo coinvolgimento cromatico, invitando il pubblico ad osservare con calma ed attenzione, a fermarsi, scoprendo anche i gesti meno appariscenti di fibre che si rivelano nella loro curata e sorprendente tridimensionalità.

In opposizione alle più pressanti ed emergenti richieste di compressione spazio-temporale, Yohji Yamamoto, col più discreto savoir faire, ci ricorda che la bellezza può essere ancora parte delle nostre storie, basta non smettere di cercarla.

La collezione Primavera – Estate 2016 di Yohji Yamamoto è su www.ivomilan.com

 

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Pur non avendo un nome altisonante come il famosissimo marchio inglese Burberry, Kate Sheridan e la sua produzione di soprabiti impermeabili sono ben noti in terra britannica. Habitué di repentini cambi di tempo, transitando per lunghi momenti di cieli grigi e uggiosi, la giovane designer si sperimenta in un prodotto di veloce e strategico utilizzo, ideale nelle cosiddette mezze-stagioni, quando è necessario stratificare ed avere il pezzo che metta al riparo da molto probabili e frequenti acquazzoni.

Kate Sheridan

Con un design essenziale, l’azienda propone un capo di media o corta lunghezza, dal volume ampio, proprio per permettere a chi lo indossa la libertà di aggiungere o togliere indumenti senza sentirsi costretti al suo interno.

Kate Sheridan Shop Online

Il modello è seriale:
cappuccio, pinces centrale posteriore, alte tasche a filo diagonali e una chiusura, ormai identificativa del marchio, a doppio petto con una coppia di bottoni da lato a lato del collo che può essere anche semplicemente bloccata sul davanti, dando al capo un particolare aspetto a metà strada tra una mantella ed un impermeabile. Quest’ultima attenzione è anche mirata a far emergere i colori delle fodere interne prescelti per la stagione in corso. L’esercizio creativo è infatti giocato intorno alla scelta cromatica dei cotoni impermeabilizzati con la più antica e naturale delle tecniche, la cera d’api, e il suo abbinamento con la tela interna.

Shop online kate sheridan

Per quanto modulare possa essere il lavoro di Kate Sheridan e in ciò non promettere le sorprese a cui realtà più propulsive ci hanno abituato, l’esito è un capo-spalla che ha tutte le caratteristiche per divenire un grande classico, scevro però da ogni nostalgico e noioso bon ton. Le linee accennate, aperte a conformarsi alle abitudini di chi lo vive, con pieghe e segni che si disegnano nel tempo e, ancora, l’accentuata sensibilità cromatica permettono alla giovane designer britannica di dialogare con disinvoltura con le avanguardie della moda contemporanea.

Impermeabile donna Kate Sheridan

Sullo shop online www.IvoMilan.com potete trovare un’ampia scelta di impermeabili da donna.

 

Impermeabile

Kate Sheridan: an eclectic array of accessories.

 

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Daniela Gregis SS16

Abirinzà, un suono più che una parola, attinto dalle ricorrenti cadenze della terra da cui Daniela Gregis trae ispirazione per la sua primavera/estate 2016, porta a noi indizi importanti sulla costruzione di una collezione particolarmente densa di motivi ornamentali. È infatti la Sardegna, con le sue tradizioni tessili radicate e complesse, l’uso diffuso e sapiente del telaio, ma anche con il ricco patrimonio di memorie e nostalgie, di ammentos, ad essere evocata in quell’espressione sonora, probabilmente inventata.

Daniela Gregis SS 2016

Daniela Gregis SS 2016

Abirinzà mulina i ricordi di anni di intenso lavoro adagiandoli come poetici loghi in inattese collocazioni, divenendo tasselli di patchwork sistematici, dove, ad accostarsi, sono due diverse possibilità: frammenti salvati dal passato e riassemblati in tele prossime a dei dipinti o più lente e laboriose tessiture, reti e garze, telaio e uncinetto, abbracciate in assoluta armonia.

Daniela Gregis SS16

Daniela Gregis SS 16

Daniela Gregis SS 16

La designer bergamasca certifica così ogni pezzo, rivendicando un’autenticità nelle acrobatiche peripezie dei pennelli, che macchiano e rianimano le reti di lino, unite al loro negativo in popeline di cotone, perché il processo va visto nella sua interezza, integrandosi nell’opera prima. Le sete, nella lucentezza scivolosa del crêpe de chine, divengono radiose tavolozze di colore colato, sia nei più contrastanti toni del rosso-blu, che nei meno radicali blu-azzurro pastello e bianco. O ancora i vichy, citati in altre stagioni, si ampliano, divengono decisi quadretti con spazi più larghi, sempre trattati nei lavaggi che ne contengono la rigorosa rigidità del cotone.

Daniela Gregis SS 2016

Daniela Gregis SS 16

Daniela Gregis SS 2016

Abirinzà son le porte aperte dei silos della memoria, abirinzà son le sorprese rigenerate nei mutamenti di pensiero, abirinzà è la primavera appena cominciata e ancora, abirinzà, son le ripartenze e le promesse di ben stare.

Dabiela Gregis SS16

Daniela Gregis SS 2016

Daniela Gregis SS 2016

Daniela Gregis SS 2016

Daniela Gregis SS16Scopri l’intera collezione ‘Abirinzà’ sul nostro catalogo online...

 

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Parigi, sabato 5 marzo 2016, Rue Royal, boutique Issey Miyake.

Reportage Issey Miyake

Non potevamo mancare alla serata di presentazione del nuovo volume dedicato al lavoro di Issey Miyake.

Reportage Parigi Issey Miyake

Un’occasione per vedere la splendida boutique Issey Miyake di Parigi, salutare i molti colleghi presenti e, naturalmente, sfogliare in anteprima le suggestive immagini del libro.

Reportage da Parigi Issey Miyake

Vibrante e diffusa l’emozione di assistere ad un importantissimo riconoscimento agli sviluppi creativi di uno dei più grandi designer contemporanei e un imperdibile momento per  portare le nostre sincere, irrefrenabili congratulazioni all’attuale direttore artistico della Maison Issey Miyake, il giovane Yoshiyuki Miyamae.

Ivo Milan - Issey Miyake

IVO MILAN con  Yoshiyuki Miyamae e gli amici TESSABIT di Como.

Issey Miyake Shop Online

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Issey Miyake Shop Online Ivo MilanShop Online

Puoi vedere sul nostro shop online tutta la collezione Issey Miyake.

 

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Inseguite da ritmi impossibili, un appuntamento dietro l’altro, sempre di corsa, col fiatone e il timore di non riuscire a vedere tutto o abbastanza, svoltando su rue de Thorigny arrivando da rue Delleyeme, veniamo investite da una potente suggestione, del tutto opposta all’ansia da ritardo che ci attanaglia da quando siamo atterrate a Parigi.

Abiti gentilmente appesi dietro il vetro di una grande finestra, a cui piedi sono adagiate macchie di colore arancio… mandarini!
All’unisono, senza proferire parola, l’alt della curiosità blocca simultaneamente la nostra corsa, per farci entrare nell’accogliente show-room di Sark Studio.

Nuovo marchio Sark Studio

Con la stessa sorpresa e un’ospitalità un po’ stranita dal nostro ingresso caotico, si presenta lo staff che compone la trasferta parigina di un’azienda di origini australiane: Theresa, la designer, e i suoi collaboratori Ian e Spencer.

In breve tempo scopriamo quanto quei colori così attraenti siano espressione di una terra antichissima, dei suoi paesaggi e delle sue rocce e di quanto possano condizionare, entrando nella cultura delle persone, un sentimento esistenziale slow, nelle sue accezioni sia etiche che pratiche.

Sark Studio Shop Online

Comfort, recupero delle rimanenze tessili per rigenerarle in armoniosi patchwork di tele per abiti ampi e gonne svasate, artigianato e lavoro fatto a mano per immancabili sarouel o meno prevedibili salopette. Il cosiddetto ‘continente fossile’ viene evocato nei particolari ocra degli accessori, poetici macramé di colore che integrano le nostre scelte, decisamente caute nell’accogliere atmosfere cromatiche più etniche ed australi…

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Con riprese che risentono, ahinoi, della velocità di esecuzione e ancora una scarsa abilità nel suo utilizzo, condividiamo volentieri l’incontro con Sark Studio, lo scorso 4 ottobre…

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