Questa settimana vorremmo accompagnarvi in negozio come se il vostro arrivo fosse la casuale destinazione di una gita per le incantevoli vie del centro storico di Padova.
Read MoreDopo la settimana della moda di Milano e Paris Fashion Week, torna finalmente l’appuntamento con la nostra tutor Sari e le sue inedite combinazioni extra-catalogo.
Read MoreParis Fashion Week, la settimana della moda parigina dedicata alla primavera-estate 2014, si è conclusa da pochi giorni e, sebbene molto materiale sia già stato divulgato dai vari magazine online, ci piace l’idea – ormai divenuta una consuetudine – di condividere la nostra esperienza, una sintetica anticipazione fotografica di quanto arriverà in negozio.
Read MoreSari e Orlando Milan, fra il pubblico di Vivienne Westwood…28 settembre, in Rue du 4 September, Le Centorial
Read More“The Infinity of tailoring”, sono le laconiche parole di Rei Kawakubo, in chiusura della sfilata Comme des Garçons per l’autunno/inverno 2013-2014. Espressione che ben si presta a divenire il titolo sintetico di una collezione caratterizzata da una generosa sovrabbondanza di forme, tessuti ed anche colori.
Seguendo una traccia che prende avvio dal capo d’abbigliamento maschile, nelle sue canoniche varianti di giacca, abito, pantalone, Rei Kawakubo sviluppa un piano creativo il cui esito finale conduce, sistematicamente, alla destabilizzazione di quanto sarebbe prevedibile alla vista. La scelta del tessuto e i colori, citati nel loro estremo classicismo di genere, dal gessato grigio, alla flanella scura e il principe di Galles, non solo concorrono ad amplificare lo scardinamento dei classici codici di settore, ma soprattutto si rivelano duttili strumenti per dimostrare che all’inventiva, anche nel vestiario, non vi è limite.
La banalissima giacca a uomo acquisisce quindi una sua tridimensionalità poetica, attraverso un percorso di tagli e cuciture che, per qualche incomprensibile abilità sartoriale, deformano il modello arricchendolo di rose, nastri o fiocchi scultorei.
I pantaloni, dall’asciutto modello originario, si espandono, come se, i ritagli di tessuto avanzati dal lavoro di confezionamento, tornassero a ricomporsi autonomamente, ribellandosi intorno alla propria noiosa forma di destinazione.
E la provocazione libertaria della designer giapponese giunge infine al parossismo con le stampe ricalcate dai disegni di Dan Michiels, psichedelico artista hollywoodiano.
Un’esplicita collaborazione che dichiara come la moda intersechi il mondo dell’arte, ed un probabile invito a seguire le follie immaginifiche del proprio pensiero e a condurle, con disinvoltura, nel mondo reale.
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