www.ivomilan.it

   IVO MILAN – Radical Fashion Blog

Archive
luglio 29th, 2011 Daily archive

Di certo, pochi sono coloro che sanno cosa accade quando ad Ivo Milan viene posta una richiesta, apparentemente semplice, come quella di un “pacco regalo”. Se proviene dal sito, è impossibile rendersi conto del tempo necessario ad appagarla. Se, invece, viene rivolta all’interno del negozio, il cliente è gentilmente invitato a sbrigare le proprie faccende, così da evitare l’attesa. Nonostante la seccatura iniziale, la sorpresa e la meraviglia di fronte all’opera compiuta, prendono sempre il sopravvento.

In effetti, difficile aspettarsi che un imballaggio, molto spesso trascurato, spersonalizzato e banalizzato da carte anonime, nastri e fiocchi kitch, venga pensato come gesto poetico, capace di generare stupore ed emozione in chi lo riceve.

Le mani e i sogni di Sari trasformano scatole da scartare in tele su cui modellare derive immaginarie, performance artistiche da ammirare e fotografare…perché il loro destino è transitorio e paradossale, essendo concepite proprio per essere “scartate” in pochi attimi.

Un’applicazione inedita, forse inutile, densa però di una generosa e assoluta cortesia verso quel pensiero originario nei confronti di qualcuno. Una premura espressa con un linguaggio totalmente sconosciuto, capace di esaltare l’autentico valore del dono.

Con il suo ingresso, 16 anni fa, nell’attività familiare, Sari Milan ha adattato allo spirito fortemente innovativo dell’azienda la propria vocazione a inventare, applicandosi nelle mansioni in cui questa sua predisposizione trova respiro: vetrine, comunicazione e installazioni interne.


Ovviamente, su richiesta, continua a produrre pacchi regalo.

 

Read More

A continua riprova di quanto labili siano i confini tra arte e moda all’interno della cosiddetta scuola giapponese, segnaliamo la curiosa installazione realizzata per la boutique di Issey Miyake a Tokyo, dall’architetto Yoichi Yamamoto.

Una carrellata di sedie azzurre, su cui stanno appesi e appoggiati i colorati cappelli del più illustre modista nipponico, Akio Hirata.


La naturale collocazione dei copricapi cela, in realtà, un artificiale ed illusorio effetto ottico, giocato su un’ingegnosa combinazione di elementi tridimensionali, gli schienali, e bidimensionali, le gambe delle allegre seggiole azzurre.


Se si osserva la vetrina da una certa angolazione, l’apparente semplicità dell’allestimento riesce ad ingannare l’ingenuità dello sguardo. Solo spostando il punto d’osservazione, con grande sorpresa per il passante distratto, il complesso trompe l’oeil viene risolto.

Un’ulteriore testimonianza dell’imprescindibile valore aggiunto apportato da competenze che si compenetrano a vicenda, ma anche, dal considerare la facciata di un negozio non come effimera bacheca di capi in vendita, bensì, come spazio privilegiato su cui allestire astratti esercizi del pensiero, da condividere, responsabilmente, con un pubblico in movimento.


Read More