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   IVO MILAN – Radical Fashion Blog

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Tag "Made in Japan"

Non sono mancate le occasioni per presentare l’opera di Junya Watanabe, designer giapponese storicamente prodotto dalla Maison Comme des Garçons, tra gli illustri ospiti dell’esposizione Radical Fashion al Victoria and Albert Museum di Londra nell’ormai lontano 2001, da cui l’omonima pubblicazione.


Origami, minuteria metallica, eco-pelle sono gli elementi di volta in volta utilizzati e caratterizzanti un linguaggio fortemente riconoscibile, sempre al confine tra tendenze avanguardiste cyber-metropolitane e arti figurative.

L’abito, secondo la filosofia inaugurata dalla scuola giapponese, da Rei Kawakubo a Issey Miyake, Yohji Yamamoto, ecc. trascende la sua semplice funzione decorativa, di medium e filtro di rappresentazione sociale, diviene piuttosto un’occasione creativa e un espediente tessile di complessa realizzazione.

Per l’autunno/inverno in corso, patchwork materici evocano il lusso ostentato, quanto irresponsabile, della pelle di serpente, ma con Watanabe tutto è finzione e le forme, inedite e scultoree, delineano poetiche agli antipodi di ogni volgarità. Le silhouette si espandono, come nel cappotto ‘spaziale’, dal volume abilmente bilanciato in una mantella a spirale racchiusa nelle spire di simil pelle cucite sul melton pesante di lana, o si attenuano nella più sobria versione con la manica scesa. L’abito asciutto in eco-pelle di serpente, in realtà un gilet lungo indossabile anche su più semplici soluzioni, non trascura elementi di femminilità dal carattere più esplicito. Immancabile il denim, nelle collaborazioni con la Levi’s, decostruito e ricomposto secondo il tema della stagione.

Il ritmo ardito è una sinfonia di note acute e toni più pacati, una laboriosa composizione tra contesti quotidiani lontani dalla noia ed eventi mondani di maggior slancio e intensità espressiva.


 

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Il primo cambio di temperature permette finalmente di sperimentare la stagione autunnale anche al di fuori della dimensione ‘catalogo’ online e degli spazi quotidiani del negozio.

Ora è possibile collocare i capi entro i colori e le atmosfere del periodo, immaginandoli nelle loro potenziali e trasversali ricombinazioni. La nostra tutor Sari, in una giornata novembrina, ci conduce quindi in appassionati mix and match dove si potranno scoprire, da inedite prospettive, diversi capi dell’assortimento stagionale…


Il fantastico cachemire italiano di F-Cashmere – ovvero Fissore, storico marchio del filato più nobile – con diversi blocchi cromatici e dalla mano sorprendentemente morbida, accompagna un’ampia, rustica gonna in donegal inglese di Ricorrrobenew-entry anglo-nipponica. Chiudono l’ensemble: un cappello in maglia operata di acrilico, nylon e mohair di Chisaki – direttamente dal Giappone – e una delle borse in pelle naplakdell’allegra Maison altoatesina, Zilla.

 

E ancora, l’interpretazione alla Noir – Kei Ninomiya, della più classica maglia pesante invernale a trecce e lavorazioni lapponi in un pezzo di più femminile portabilità, grazie ad un ampio sviluppo delle maniche, di un complesso collo alto doppiato e di proporzioni ideali per gonne voluminose, come quella in tartan di cotone cerato proposta sempre da Ricorrrobe. Un cappello da freddi polari, tutto modellabile e la rivisitazione della tipica giacca storica da aviatore, strizzata e ripresa con ardite cuciture sartoriali, di Junya Watanabe, celebrano un prossimo inverno di internazionali possibilità ed evocazioni.

 

Per chiudere questo nostro appuntamento, un mix and match che rimescola un pezzo unico della designer del nuno-feltro di Emanuela Rovida, in biologica lana merinos e seta, lavorate e fuse con abilità pittoriche dalle colorazioni naturali di arbusti e piante territoriali, completamente reversibile e indossabile davanti e dietro, senza cuciture, adagiata su una gonna di Marc Le Bihan, dal tessuto ricercato di garza e lana cotta, lavorati insieme a bolle tridimensionali. A coprire l’eccezionalità dei capi, un cappotto dal sapore quotidiano, confortevole, di Forme d’Expression, in una maglia melange dal blu vivace e intenso, riverberato dall’abbacinante scintillio di una cartella in pelle metallizzata.

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