Parigi, sabato 5 marzo 2016, Rue Royal, boutique Issey Miyake.
Non potevamo mancare alla serata di presentazione del nuovo volume dedicato al lavoro di Issey Miyake.
Un’occasione per vedere la splendida boutique Issey Miyake di Parigi, salutare i molti colleghi presenti e, naturalmente, sfogliare in anteprima le suggestive immagini del libro.
Vibrante e diffusa l’emozione di assistere ad un importantissimo riconoscimento agli sviluppi creativi di uno dei più grandi designer contemporanei e un imperdibile momento per portare le nostre sincere, irrefrenabili congratulazioni all’attuale direttore artistico della Maison Issey Miyake, il giovane Yoshiyuki Miyamae.
Inseguite da ritmi impossibili, un appuntamento dietro l’altro, sempre di corsa, col fiatone e il timore di non riuscire a vedere tutto o abbastanza, svoltando su rue de Thorigny arrivando da rue Delleyeme, veniamo investite da una potente suggestione, del tutto opposta all’ansia da ritardo che ci attanaglia da quando siamo atterrate a Parigi.
Abiti gentilmente appesi dietro il vetro di una grande finestra, a cui piedi sono adagiate macchie di colore arancio… mandarini!
All’unisono, senza proferire parola, l’alt della curiosità blocca simultaneamente la nostra corsa, per farci entrare nell’accogliente show-room di Sark Studio.
Con la stessa sorpresa e un’ospitalità un po’ stranita dal nostro ingresso caotico, si presenta lo staff che compone la trasferta parigina di un’azienda di origini australiane: Theresa, la designer, e i suoi collaboratori Ian e Spencer.
In breve tempo scopriamo quanto quei colori così attraenti siano espressione di una terra antichissima, dei suoi paesaggi e delle sue rocce e di quanto possano condizionare, entrando nella cultura delle persone, un sentimento esistenziale slow, nelle sue accezioni sia etiche che pratiche.
Comfort, recupero delle rimanenze tessili per rigenerarle in armoniosi patchwork di tele per abiti ampi e gonne svasate, artigianato e lavoro fatto a mano per immancabili sarouel o meno prevedibili salopette. Il cosiddetto ‘continente fossile’ viene evocato nei particolari ocra degli accessori, poetici macramé di colore che integrano le nostre scelte, decisamente caute nell’accogliere atmosfere cromatiche più etniche ed australi…
Con riprese che risentono, ahinoi, della velocità di esecuzione e ancora una scarsa abilità nel suo utilizzo, condividiamo volentieri l’incontro con Sark Studio, lo scorso 4 ottobre…
In piena Paris Fashion Week per il prossimo autunno/inverno, si segnala un ulteriore, importantissimo riconoscimento al designer che più di ogni altro ha saputo connettere l’abbigliamento a concetti quali innovazione, sperimentazione e ricerca. Viene infatti lanciata, sabato 5 marzo, presso la boutique Issey Miyake di Rue Royale a Parigi, un’inedita monografia che la casa editrice Taschenha dedicato all’opera del maestro giapponese e al suo prolifico ed iper tecnologico Design Miyake Studio, fondato nel 1970.
Un volume che, non a caso, esce quasi simultaneamente con l’esposizione che verrà inaugurata il 16 marzo presso il National Art Center di Tokyo, interamente allestita per celebrare la storia professionale e i contributi culturali introdotti dalle ricerche condotte nel corso degli anni dal team di ricercatori coinvolti nell’ambizioso progetto creativo di Issey Miyake.
Un lungo, approfondito racconto delle diverse tappe che hanno caratterizzato gli sviluppi del notissimo plissè di poliestere, oggi presente nei più prestigiosi negozi al mondo nella nuovissima versione denominata “Baked Stretch”.
Le possibilità cromatiche e formali aperte da questa innovativa lavorazione del materiale, cosiddetto ‘infornato’, poiché le pieghe prendono il loro aspetto dopo un processo di esposizione al calore che risulta molto simile a quello della lievitazione del pane, rivelano la maturità e l’estrema autonomia raggiunte dagli eccellenti collaboratori selezionati da Issey Miyake, tra i quali è impossibile non segnalare l’attuale direttore creativo della Maison, il giovane Yoshiyuki Miyamae.
Clicca sull’immagine per guardare il video.
Per chi non avesse la possibilità di partecipare all’evento di Parigi, né tantomeno recarsi direttamente a Tokyo, potrà comunque perdersi nelle diverse pagine che descrivono il vastissimo e avveniristico repertorio del design giapponese. Il libro, è infatti già disponibile nello stesso sito della Taschen, mentre, nei prossimi mesi, sarà distribuito dalle comuni librerie e boutique autorizzate.
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