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   IVO MILAN – Radical Fashion Blog

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maggio 2013 Monthly archive

Una vetrina, una dimensione estetica…

Sono molti anni che si lavora concependo la vetrina del negozio come il palcoscenico naturale delle collezioni che, di stagione in stagione, si avvicendano al suo interno. Una sorta di spazio metafisico per mostrare e incorniciare la spettacolarità di certi capi, ma soprattutto l’interpretazione che di questi noi ne facciamo. Niente e nessuno ci assicura che il sentimento e la sintesi che proponiamo siano corretti in termini assoluti, d’altronde, gli stessi protagonisti spesso tralasciano o si rifiutano di concedere spiegazioni rispetto ai  possibili significati delle proprie collezioni.

Quindi sì, è del tutto arbitraria la composizione che settimanalmente impegna il quadro centrale del negozio, ma anche le più discrete vetrinette laterali o i busti interni!

Un’immagine complessiva che tuttavia attinge da una lezione estetica ben precisa, quella fornita dall’intraducibile e indefinibile concetto di bellezza wabi-sabi, e che, la cosiddetta scuola giapponese, nelle sue differenti espressioni, ha saputo divulgare e proporre sotto forma di abiti. Semplificando molto, potremmo dire che wabi-sabi è l’opposto di tutto ciò che, in termini estetici, potremmo collocare all’interno della categoria ‘lusso’. Il lusso luccica, ostenta e sa di nuovo, di artificiale; è riproducibile e disponibile all’imitazione su ampia scala; definisce un messaggio univoco ed esplicito. La bellezza wabi-sabi rimane aperta, in ogni accezione: al tempo che passa, con le sue alterazioni, alle interpretazioni e contaminazioni; rende impervia, se non impossibile, la replica. Con le parole di Leonard Koren:

È la bellezza delle cose imperfette,

temporanee e incompiute.

È la bellezza delle cose umili e modeste.

È la bellezza delle cose insolite

Yohji Yamamoto, abito con lungo strascico in gabardine di cotone organico, linea svasata, scollo con spacco e punte in alto, plastron,  taglio orizzontale sul dietro, fondo a strati, finiture a taglio vivo

Katrien Van Heckeabito in crêpe di seta tinta a mano con aerografo e colori naturali derivati da erbe e spezie, chiusura con zip sul dietro, linea leggermente ad A, lunghezza al ginocchio

Vlas Blomme, giacca reversibile in lino e seta lucido con rovescio in lino mélange, lavata in capo, collo con rever, allacciatura con bottoni, taschino a filetto sul petto, tasche con pattina, maniche lunghe con spacco al fondo, piccolo spacco dietro

Katrien Van Hecke, bomber jacket in crêpe di seta tinta a mano con aerografo e colori naturali derivati da erbe e spezie, chiusura con zip, collo e fondo in maglia a costina di canapa e cotone, tasche inclinate con filetto, fodera in seta

Rick Owens, top lungo in jersey di viscosa e seta con drappeggio su un lato davanti, linea diritta e morbida, scollo a v arrotondato, spalla scesa, maniche corte, fondo asimmetrico sul davanti

Trippen, ballerina in pelle a concia vegetale trattata con cera, ripiegata sulla tomaia anteriore, suola a due gusci in gomma

Cauliflower-Issey Miyake, top stretch in plissé a nido d’ape stampato a mosaico colorato, scollo rotondo, spalla scesa

Deux Dans Umi, abito asimmetrico in jersey di poliestere e viscosa, caratterizzato da tagli curvi irregolari con effetto bombato e drappeggiato, scollo asimmetrico, taglio inclinato sul davanti, senza maniche, finiture a taglio vivo, più corto sul dietro

Vlas Blomme, cardigan corto in maglia leggera di lino mélange con disegno a righe barré sul dietro, linea ampia, collo a scialle, spalla scesa, maniche lunghe, senza bottoni, può essere indossato sopra sotto con effetto più lungo

Bao Bao-Issey Miyake, tote bag in materiale flessibile a triangoli lucidi in PVC multicolor, manici neri regolabili, tasca interna con zip; l 34cm, h 34cm, manici: 38cm

Fotografie di Sari Milan

 

 

 

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Fiori e terrecotte…

Gli incontri e le contaminazioni creative ci invitano a ricordare che IVO MILAN, oltre ad essere un catalogo online raggiungibile da ogni parte del mondo, è prima di tutto un negozio reale, situato nel centro storico di Padova. La sua posizione favorisce conoscenze e frequentazioni, scambi con persone dalle esperienze diverse, tendenzialmente accomunate da un’accentuata sensibilità estetica e dalla volontà di offrirla, attraverso il proprio lavoro, al pubblico cittadino.

Ecco allora qualche scatto di venerdì scorso, serata che ha visto le installazioni dello scultore Elio Armano abbellire gli spazi: ALBERO DEI FIORI, MARIJKE STUDIO-Gioiello d’autore e IVO MILAN.

Tre luoghi diversi, prossimi non solo per ubicazione, due vie che si intersecano, Boccalerie e Santa Lucia, ma, soprattutto, per le molte affinità professionali. MARJIKE STUDIO, con la sua vetrina, divulga infatti la conoscenza delle avanguardie del gioiello d’autore contemporaneo;

l’ALBERO DEI FIORI, con le sue inesauribili e suggestive composizioni floreali, colora e profuma gli stretti portici della via

e noi, che ormai già conoscete.

Tre realtà differenti, unite dall’amicizia e, per l’occasione, dalle opere di Elio Armano. Il compleanno di Simonetta (Albero dei Fiori), il pretesto per mettersi insieme, ospitare, accogliere e lavorare intorno ad un’idea di bellezza condivisa…un evento di festa, celebrato attraverso i linguaggi che più ci appartengono e caratterizzano!

Fotografie di Sari Milan

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Il primo pensiero, rispetto alla collezione estiva di Rei Kawakubo, va all’uomo di latta del famoso libro di Frank Baum, Il mago di Oz. Un collegamento fortemente evocato dagli eccentrici cappelli in latta adagiati sul capo di modelle dai volti impassibili, segnati da un make-up degno di un’altra dimensione spazio-temporale, se non di un altro pianeta.

È il futuro ad essere tratteggiato dal genio ardito della designer di Comme des Garçons per la primavera-estate 2013. Introdotto dagli scultorei copricapi metallici, l’abito acquisisce  valenza concettuale, attraverso un processo che fa del pezzo d’abbigliamento un espediente da cui partire per dare forma ad altro, un vero e proprio meta-linguaggio sulla moda. Tanto più semplificato e superficiale risulta il messaggio incorporato nel sistema, tanto più complessa e articolata diviene la proposta di Rei Kawakubo.

Abiti, gilet, giacche e gonne si compongono di scarti e avanzi di altri capi, cuciti, stratificati e ricomposti su silhouette che riprendono straordinariamente forma grazie ad una libertà espressiva ed un’abilità esecutiva impareggiabili. Linee a spirale, mosse da un sapiente, quanto caotico, equilibrio tra vuoti e pieni, da cui emergono profili di t-shirt, maniche di capi spalla o eccedenze di tessuto volutamente ripiegate e accartocciate con poetici e attenti effetti origami.

L’esuberante creatività di Rei Kawakubo confeziona pezzi che si prestano ad essere indossati e interpretati in base a sentimenti e preferenze personali, secondo un modello estetico proprio delle più evolute espressioni artistiche contemporanee, per le quali, forma e indeterminazione strutturale, lasciano l’opera, inesorabilmente, aperta all’immaginazione partecipe del pubblico!

e Sari, la fotografa…

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